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Tradizione peschereccia
Nello specchio di mare tutelato di Val di Torre la tradizione peschereccia si tramanda da milenni e tutt’oggi la tratta dei cefali si effettua secondo gl’insegnamenti del passato. La baia viene chiusa da una all’ altra parte di costa dalle reti nelle quali il pesce rimane intrappolato. In un secondo momento lo stassa rete viene pian piano tirata a terra d’ambo i lati.
Una volta le reti venivano trainate dalla forza dai buoi che al giorno d’oggi vengono sostituiti dai trattori. Il pesce é di qualitá pregiata: cefali e branzini che qui vivono in cospicui branchi, attratti da questo territorio dove l’ acqua di mare si fonde con quella dolce della foce del fiume Quieto. L’ altra baia sita nelle vicinanze é quella di Santa Marina ed é il golfetto degli Abregani. Al vespero qui tuttorinasce e si puó godere di uno spettacolo unico, inimitabile per dialogo e scenette, allorché i pescatori si preparano a prendere … il largo, a calare le reti e se assistiti di un po’ di fortuna, ritornare la mattina dopo con un buon pescato. Dentro alla baia si va sviluppando la fiorente attivitá dell’allevamento di mitili, mentre in terraferma c’éun avviato ristorante che puó accogliere nutriti gruppi di gitanti. Nei periodi di magra in mare, i residenti si ritirano nel silenzio dei loro poderi a coltivare con la stessa lena i vigneti e gli oliveti.